Categoria: Polizia Giudiziaria

25 Set

Polizia Giudiziaria: Riconoscimento del reo da parte della PG

Il riconoscimento dell’imputato nel soggetto ripreso in un filmato registrato dalle telecamere di sicurezza presenti sul luogo di consumazione del delitto, operato dal personale di polizia giudiziaria, ha valore di indizio grave e preciso a suo carico (ex multis, n. 42041 del 27/06/2019, Rv. 277013 – 01);Sez. SETTIMA PENALE, Ordinanza n.36628 del 04/09/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:36628PEN), udienza del 17/07/2023, Presidente DE GREGORIO EDUARDO  Relatore GIORDANO ROSARIA

12 Set

Polizia Giudiziaria : Art. 483 cp Simulazione di reato

“in tema di simulazione di reato, la denuncia all’Autorità in cui si affermi falsamente un delitto mai avvenuto costituisce corpo di reato che, in quanto tale, deve essere sottoposto a sequestro ed acquisito agli atti del procedimento, con conseguente piena utilizzabilità delle affermazioni ivi contenute ai fini della prova degli elementi costitutivi del reato stesso, non operando il divieto di cui all’art. 63 c.p.p.” (Sez. 1, n. 27902 del 08/04/2022, Fricano, Rv. 283352 – 02; nello stesso senso, con l’ulteriore precisazione secondo la quale in tale contesto è del tutto inconferente il richiamo al disposto di cui all’art. 63 c.p.p. che sanziona con l’inutilizzabilità le dichiarazioni autoindizianti rese dalla persona indagata o imputata senza le garanzie previste dalla legge, Sez. 5, n. 45291 del 23/06/2005, Vettese, Rv. 232719 – 01). Sotto altro profilo, inoltre, rileva il principio di diritto secondo il quale “le dichiarazioni, contenute nella denuncia – querela, spontaneamente rese da soggetto non ancora formalmente indagato, ma attinto da indizi di reità per vicende potenzialmente suscettibili a dar luogo alla formazione di addebiti penali a suo carico per reati connessi o collegati a quello oggetto di denuncia, non sono soggette alle garanzie di cui all’art. 63 c.p.p., risultando implicitamente abdicato dal soggetto interessato il diritto al riserbo su vicende che potrebbero ridondare a suo danno (In motivazione, la Corte ha, altresì, precisato che gli esiti patologici derivanti dal presidio assicurato dall’art. 63 c.p.p., comma 2, sono diversamente modulati con riguardo alla natura dell’atto e alla fase processuale cui inerisce l’eccezione di inutilizzabililtà)” (Sez. 2, n. 16382 del 18/03/2021, Canino, Rv. 281129 – 01). Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 24/05/2023) 11-08-2023, n. 34846

12 Set

Polizia Giudiziaria: Art. 483 cp Falsità Ideologica

Infatti, il delitto di falsità ideologica di cui all’art. 483 c.p. sussiste qualora l’atto pubblico, nel quale la dichiarazione del privato è stata trasfusa, sia destinato a provare la verità dei fatti attestati e, cioè, quando una norma giuridica obblighi il privato a dichiarare il vero ricollegando specifici effetti all’atto-documento nel quale la sua dichiarazione è stata inserita dal pubblico ufficiale ricevente (Sez. U, n. 6, del 17/2/1999, Lucarotti, Rv. 212782; Sez. U, n. 28 del 15/12/1999, Gabrielli, Rv. 215413; Sez. 5, n. 5365 del 15/1/2018, Guidi, Rv. 272110; Sez. 5, n. 39215 del 4/6/2015, Cremonese, Rv. 264841; Sez. 5, n. 18279 del 2/4/2014, Scalici, Rv. 259883). Cass. pen. Sez. V, Sent., (ud. 31/05/2023) 21-08-2023, n. 35276

8 Set

Polizia Giudiziaria: Art. 628 cp  Rapina Impropria

La giurisprudenza di legittimità ha, in proposito, pacificamente e condivisibilmente affermato che “il delitto di rapina impropria è consumato quando l’avente diritto ha perduto il proprio controllo sulla cosa, e non è più in grado di recuperare la stessa autonomamente e l’agente, immediatamente dopo la sottrazione, adopera la violenza o la minaccia per assicurare a sé o ad altri il possesso del bene sottratto o per procurare, a sé o ad altri l’impunità; è, invece, tentato quando l’avente diritto mantiene costantemente il controllo sulla “res” in modo da essere in grado di riprenderla autonomamente con sé e l’agente, immediatamente dopo aver compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a realizzare la sottrazione, adopera violenza o minaccia per procurare a sé o ad altri l’impunità” (Cass. Sez. 2, Sentenza n. 46412 del 16/10/2014). Uff. indagini preliminari Torino, Sent., 23/06/2023

4 Set
30 Ago

Polizia Giudiziaria: Art 672 cp Custodia di animali

«In tema di custodia di animali, l’obbligo sorge ogni volta che sussista una relazione di possesso o di semplice detenzione tra l’animale e una data persona, posto che l’art. 672 cod. pen. relaziona l’obbligo di non lasciare libero l’animale o di custodirlo con le debite cautele al possesso dell’animale, possesso da intendersi come detenzione anche solo materiale e di fatto senza che sia necessario che sussista una relazione di proprietà in senso civilistico. (Fattispecie in tema di responsabilità per lesioni colpose cagionate dal morso di un cane)» (Sez. 4, n. 599 del 16/12/1998, dep. 1999, la Rosa, Rv. 212404; in termini, Sez. 4, n. 34813 del 02/07/2010, Vallone, Rv. 248090) e «L’obbligo di custodia di un animale sorge ogni qualvolta sussista una relazione di semplice detenzione, anche solo materiale e di fatto tra l’animale e una data persona, non essendo necessario un rapporto di proprietà in senso civilistico. (Fattispecie in tema di responsabilità per lesioni colpose cagionate dal morso di un cane)» (Sez. 4, n. 51448 del 17/10/2017, Polito, Rv. 271329).

Sez. QUARTA PENALE, Sentenza n.34350 del 04/08/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:34350PEN), udienza del 25/05/2023, Presidente DI SALVO EMANUELE  Relatore CENCI DANIELE

23 Ago

Polizia Giudiziaria: Sono utilizzabili le dichiarazioni spontanee annotate sul verbale di  perquisizione o sequestro

 Come chiarito dalle Sezioni Unite di questa Corte regolatrice, le dichiarazioni spontanee rese dall’indagato alla p.g. o comunque da questa recepite sono pienamente utilizzabili nella fase delle indagini preliminari e, per ciò stesso, nel giudizio abbreviato (SU, 25.9.2008 n. 1150/09, Correnti, Rv. 241884). Si è invero osservato che la p.g., a norma dell’art. 357 c.p.p., comma 2, lett. b), deve redigere verbale, tra l’altro, degli atti non ripetibili compiuti e delle dichiarazioni spontanee ricevute dalla persona nei cui confronti vengono svolte indagini. Ma tale adempimento non comporta l’obbligo di redigere un autonomo verbale per ciascuna delle attività svolte, specialmente se in contestualità spazio-temporale, non essendo ciò prescritto da alcuna disposizione normativa. Con l’effetto, allora, che nell’ipotesi in cui vengano rese alla polizia giudiziaria, mentre procede a perquisizione od a sequestro, dichiarazioni spontanee processualmente rilevanti da parte dell’indagato, le stesse ben possono essere inserite nel verbale di perquisizione o di sequestro, senza che occorra redigere distinto ed autonomo verbale (cfr. ex plurimis: Sez. 1, 22.1.2009 n. 15563, Perrotta, Rv. 243734). Si è inoltre più volte ribadito, quale principio generale, che sono utilizzabili nel giudizio abbreviato le dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria, senza assistenza difensiva, dalla persona sottoposta alle indagini sul luogo e nell’immediatezza del fatto durante l’esecuzione di una perquisizione domiciliare : cfr. Sez. 4, n. 6962 del 14/11/2012,Rv. 254396 01; Sez. 5, n. 32015 del 15/03/2018 ,Rv. 273642 – Sez. 1 , n. 15197 del 08/11/2019, Rv. 279125 – 01; Sez. 3 -n. 9354 del 08/01/2020, Rv. 278639 – 01). 2.1. Alla luce di quanto esposto è di tutta evidenza, da un lato, che non sussiste nessun onere di redazione di un separato verbale e, dall’altro, che, se è ammessa l’utilizzabilità delle dichiarazioni spontanee rese senza la presenza del difensore, a maggior ragione potranno essere utilizzabili quelle verbalizzate alla presenza del difensore, nel pieno delle garanzie previste dalla legge, come è avvenuto nel caso di specie. Sez. QUARTA PENALE, Sentenza n.34356 del 04/08/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:34356PEN), udienza del 07/07/2023, Presidente DI SALVO EMANUELE  Relatore MICCICHE’ LOREDANA

23 Ago

Polizia Giudiziaria: Art. 337 e 81 cp Resistenza a più pubblici ufficiali concorso formale di reati

Secondo l’insegnamento di Sez. U. n. 40981 del 22/02/2018, Apolloni, Rv. 273771, in tema di resistenza a pubblico ufficiale, integra un concorso formale di reati, a norma dell’art. 81, comma primo, cod. pen., la condotta di chi, nel medesimo contesto fattuale, usa violenza o minaccia per opporsi a più pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio mentre compiono un atto del loro ufficio o servizio. Le citate Sezioni unite Apolloni, dopo aver precisato c:he il bene giuridico della fattispecie di cui all’art. 337 cod. pen. consiste nel regolare funzionamento della pubblica amministrazione, ritengono che quest’ultima vada intesa come organizzazione complessa, costituita sia dai beni materiali strumentali al raggiungimento delle finalità pubbliche, sia dalle persone che per essa agiscono. Ne desumono l’identificazione tra persona fisica incaricata dell’ufficio o del servizio e pubblica amministrazione. Argomentano che, costituendo il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio lo strumento della estrinsecazione della Pubblica Amministrazione nel mondo giuridico, l’interesse al buon funzionamento della pubblica amministrazione vada inteso in senso ampio, comprendendo anche la sicurezza e la libertà di determinazione e di azione degli organi pubblici, mediante la protezione delle persone fisiche che singolarmente o in collegio ne esercitano le funzioni o ne svolgono i servizi. Concludono, dunque, per la sussistenza di una pluralità di reati là dove l’azione si diriga verso più persone, con conseguente applicazione del regime di concorso formale dei reati. Sez. SESTA PENALE, Sentenza n.34519 del 04/08/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:34519PEN), udienza del 06/07/2023, Presidente DI STEFANO PIERLUIGI  Relatore DI GIOVINE OMBRETTA

5 Ago

Polizia Giudiziaria: Sorveglianza speciale violazione prescrizione di associarsi abitualmente con persone pregiudicate

Secondo l’orientamento della giurisprudenza di legittimità, il reato previsto dall’art. 75, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, che punisce la violazione della prescrizione prevista dall’art. 8, comma 4, dello stesso decreto – concernente il divieto, per la persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, di associarsi abitualmente con persone che abbiano subito condanne o siano sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza – implica l’abitualità o la serialità di tali comportamenti, essendo, conseguentemente, configurabile soltanto 2 J/- nel caso di plurimi e stabili contatti e frequentazioni con pregiudicati (Sez, 1, n. 14149 del 20/02/2020, Vurchio, Rv. 278942-01; Sez. 1, n. 53403 del 10/10/2017, ‘urlar°, Rv. 271902-01; Sez. 1, n. 27049 del 9/5/2017, Massimino, Rv. 270635- 01). Ai fini dell’integrazione della fattispecie, sono, quindi, necessarie «plurime condotte idonee, per intrinseca caratteristica oggettiva, a fondare una frequentazione ripetuta che, fondando il carattere dell’abitualità, possa indurre a ritenere realizzata la trasgressione rilevante penalmente, per effetto della lesione concreta del bene protetto» (Sez. 1, n. 27853 del 19/01/2021, Di Stefano, n.m.); di tal che deve escludersi che la violazione del divieto sia integrata da un unico episodio o, anche, da due soli contatti. Sez. PRIMA PENALE, Sentenza n.29970 del 11/07/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:29970PEN), udienza del 07/06/2023, Presidente SIANI VINCENZO  Relatore RENOLDI CARLO

5 Ago

Polizia Giudiziaria:  Sequestro Preventivo

E’ utile in primo luogo ribadire che, in tema di sequestro preventivo, non è necessario valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico della persona nei cui confronti è operato il sequestro, essendo sufficiente che sussista il “fumus commissi delitti”, vale a dire la astratta sussumibilità in una determinata ipotesi di reato del fatto contestato (cfr., Sez. 1, n. 18491 del 30/01/2018. Armeli, Rv. 273069 – 01; Sez. 2, n. 5656 del 28/01/2014, Zagarrio, Rv. 258279 – 01; Sez. 2, n. 2248 del 11/12/2013, Mirarchi, Rv. 260047 – 01). Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 20/06/2023) 12-07-2023, n. 30273