Penale : Art. 393 cp Esercizio arbitrario proprie ragioni

7 Lug

Penale : Art. 393 cp Esercizio arbitrario proprie ragioni

In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ai fini della configurabilità del reato è necessario che sussista la possibilità in astratto per l’agente di adire il giudice per ottenere quello che si è illegittimamente preteso in concreto mediante l’uso della violenza (Sez. 5, n. 22140 del 17/04/2019, P., Rv. 276249). Per la configurabilità della ragion fattasi la pretesa arbitrariamente attuata dall’agente deve corrispondere perfettamente all’oggetto della tutela apprestata in concreto dall’ordinamento giuridico, caratterizzando il reato solo la sostituzione, da parte dell’agente, dello strumento di tutela pubblico con quello privato e l’agente deve, quindi, essere animato dal fine di esercitare un diritto con la coscienza che l’oggetto della pretesa gli possa competere giuridicamente (Sez. 2, n. 46288 del 28/06/2016, Musa, Rv. 268362; Sez. 5, n. 2819 del 24/11/2014, dep. 2015, Angelotti, Rv. 263589; Sez. 6, n. 9436 del 01/07/1997, Marzari, Rv. 209406). Sez. QUINTA PENALE, Sentenza n.25961 del 06/07/2022 (ECLI:IT:CASS:2022:25961PEN), udienza del 03/03/2022, Presidente VESSICHELLI MARIA  Relatore CALASELICE BARBARA

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