Stupefacenti: concorso in detenzione

9 Nov

Stupefacenti: concorso in detenzione

La connivenza non punibile si concreta in una condotta meramente passiva, consistente nell’assistenza inerte, inidonea ad apportare un contributo causale alla realizzazione dell’illecito, di cui pur si conosca la sussistenza, mentre ricorre il concorso nel reato nel caso in cui si offra un consapevole apporto – morale o materiale – all’altrui condotta criminosa, anche in forme che agevolino o rafforzino il proposito criminoso del concorrente (Sez. 3, n. 41055 del 22/09/2015, Rapushi e a., Rv. 265167; Sez. 3, n. 34985 del 16/07/2015, Caradonna e a., Rv. 264454). 2.1.2. Nel caso di specie, la Corte territoriale, ritenendo non credibile l’affermazione del marito secondo cui lo stupefacente era esclusivamente a sé riferibile, mentre la moglie era estranea alla detenzione, ha tratto la conclusione non solo dal fatto che la significativa parte di droga detenuta in casa (880 gr.) fosse occultata proprio all’interno di una borsetta della donna, custodita nell’armadio della camera da letto, ma dall’ulteriore circostanza che ella, nel corso della perquisizione, confidando di non essere vista dagli operanti, gettò quella borsetta dalla finestra nel tentativo di impedirne il rinvenimento, con ciò dimostrando nei fatti la volontà di adesione al compossesso della droga e dando, anche in quell’occasione, un chiaro contributo materiale all’occultamento della sostanza. Sez. TERZAPENALE,Sentenza n.11530 del 15/03/2019 (ECLI:IT:CASS:2019:11530PEN),udienza del 14/02/2019,Presidente DI NICOLA VITO Relatore REYNAUD GIANNI FILIPPO 

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