Polizia Giudiziaria: Art. 604 ter cp  Discriminazione Razziale

16 Lug

Polizia Giudiziaria: Art. 604 ter cp  Discriminazione Razziale

Il teste oculare afferma poi, che ….. aveva profferito all’indirizzo della parte lesa la frase “tornatene al tuo paese” durante l’aggressione e che era stato appunto A.A. a dire al fratello C.C. di andare a prendere il machete “per far vedere a questo negro chi comanda”. Quindi, secondo la ricostruzione recepita nei provvedimenti di merito, tutta la condotta violenta attuata trae origine dalla manifestata esigenza di dimostrare forza nei confronti della vittima per ragioni di tipo discriminatorio. Tale ricostruzione in fatto impone, dunque, dal punto di vista della qualificazione giuridica di reputare corretta la pronuncia della Corte territoriale nella parte in cui riconosce la sussistenza della contestata circostanza aggravante di cui all’art. 604-ter c.p.. La Corte d’appello richiama il costante indirizzo di legittimità (tra le altre, Sez. 5 n. 307 del 18/11/2020, dep. 2021, P., Rv. 280146; Sez. 5, n. 13530 del 08/02/2017, D’Amore, Rv. 269712; massime conformi, n. 49694 del 2009 Rv. 245828; n. 22570 del 2010, Rv. 247495; n. 43488 del 2015, Rv. 264825) al quale il Collegio intende dare continuità, che attribuisce rilievo anche al contesto nel quale l’azione di colloca. Secondo detto indirizzo, la circostanza aggravante prevista dall’art. 604-ter c.p. è configurabile non solo quando l’azione, per le sue intrinseche caratteristiche e per il contesto in cui si colloca, risulta intenzionalmente diretta a rendere percepibile all’esterno e a suscitare in altri analogo sentimento di odio e comunque a dar luogo, in futuro o nell’immediato, al concreto pericolo di comportamenti discriminatori, ma anche quando essa si rapporti, nell’accezione corrente, ad un pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola razza, non avendo rilievo la mozione soggettiva dell’agente (rv. 280146 relativa proprio a reato di lesioni personali in cui la vittima veniva apostrofata con l’epiteto “negro di merda”). Cass. pen. Sez. I, Sent., (ud. 03/02/2023) 23-06-2023, n. 27530

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