Codice rosso : Art. 609 bis cp  Anche il bacio non consensuale va qualificato come  atto sessuale

30 Mag

Codice rosso : Art. 609 bis cp  Anche il bacio non consensuale va qualificato come  atto sessuale

Ai fini invero della configurabilità del reato di violenza sessuale va qualificato come “atto sessuale” anche il bacio sulla bocca che sia limitato al semplice contatto delle labbra, potendosi detta connotazione escludere solo in presenza di particolari contesti sociali, culturali o familiari nei quali l’atto risulti privo di valenza erotica (Sez. 3, n. 25112 del 13/02/2007, G., Rv. 236964). Tutto ciò, peraltro, non dimenticando la possibile valenza sessuale anche di un bacio non consensuale sulla guancia (cfr. Sez. 3, n. 43423 del 18/09/2019, P., Rv. 277179), posto comunque che tra gli atti suscettibili di integrare tale delitto possono essere ricompresi anche quelli insidiosi e rapidi riguardanti zone erogene su persona non consenziente (come, ad es. palpamenti al seno e tentativi di baci sulla bocca)(Sez. 3, n. 549 del 15/11/2005, dep. 2006, B., Rv. 233115). Mentre, per vero, alcuna pretesa natura consuetudinaria può ravvisarsi neppure nel bacio sulla guancia tra due soggetti che fino a pochi minuti prima erano due perfetti sconosciuti l’uno rispetto all’altra, e si erano trovati a contatto per la regolarizzazione amministrativa del titolo di viaggio. Cass. pen. Sez. III, Sent., (ud. 11/01/2023) 25-05-2023, n. 22696

30 Mag

Penale : Art. 633 cp  Invasione di terreni o edifici

La consolidata giurisprudenza di questa Corte (Sez. 7, Ordinanza n. 27249 del 17/05/2022 Rv. 283323 – 01; Sez. 2, n. 11822 del 05/02/2003, Lo Russo, Rv. 223908 – 01; Sez. 2, n. 14798 del 24/01/2003, Cipolla, Rv. 224302 – 01; Sez. 2, n. 6207 del 13/11/1997, Vido, Rv. 209146 – 01) ha da tempo avuto modo di chiarire che, ai fini della perseguibilità d’ufficio del delitto di invasione di terreni o edifici, devono considerarsi “pubblici” – secondo la nozione che si ricava dagli art. 822 e seg. cod. civ., mutuata dal legislatore penale – i beni appartenenti a qualsiasi titolo allo Stato o ad un ente pubblico, e quindi non solo i beni demaniali ma anche quelli facenti parte del patrimonio disponibile o indisponibile degli enti predetti rimanendo qualificanti i profili afferenti alla titolarità anche a prescindere dalla concreta destinazione. Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 01/02/2023) 26-05-2023, n. 23292

26 Mag

Esercizi pubblici : Art. 517 cp Falso marchio CE

Le confezioni di catene luminose recavano “sull’involucro contenitivo la marcatura CE attestante la conformità dei predetti prodotti ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive comunitarie ad essi applicabili nonostante che la sezione di cablaggio degli stessi fosse inferiore ai limiti fissati dalle norme di sicurezza”, aggiungendo che la circostanza per la quale, nel capo di imputazione, non fossero indicate le norme di sicurezza violate non costituisce motivo di nullità del capo di imputazione, posto che la contestazione in fatto era precisa (sezione di cablaggio inferiore ai limiti).

Nel pervenire a tale conclusione la Corte d’appello si è uniformata alla pacifica giurisprudenza di legittimità alla luce della quale, in tema di contestazione dell’accusa, si deve avere riguardo alla specificazione del fatto. Ne consegue che, ove il fatto sia precisato, come nella specie, in modo puntuale, la mancata indicazione della normativa che regola la materia oggetto della violazione è irrilevante e non determina nullità, quando non abbia concretamente pregiudicato il diritto di difesa (ex multis, Sez. 1, n. 30141 del 05/04/2019, Poltrone, Rv. 276602-01) e tale pregiudizio deve essere dimostrato e non soltanto apoditticamente affermato da chi eleva l’eccezione di indeterminatezza del capo d’accusa.  Cass. pen. Sez. III, Sent., (ud. 24/01/2023) 27-04-2023, n. 17395

26 Mag

Stupefacenti : Confisca denaro

Nel caso di specie, tuttavia, all’imputato è stata contestata la detenzione di sostanza stupefacente, e non la cessione. Ne deriva che, anche se la somma rinvenuta nella disponibilità dell’imputato fosse provento di Spaccio di sostanze stupefacenti, non si tratterebbe comunque del profitto del reato in contestazione, ma del profitto di altre, pregresse, condotte illecite di cessione di droga, così venendo a mancare il nesso pertinenziale tra il reato ascritto all’imputato e la somma di danaro rinvenuta nella sua disponibilità.  E’ preclusa, di conseguenza, la possibilità di applicare l’art. 240 c.p., che opera esclusivamente con riferimento al provento del reato per il quale l’imputato è stato condannato e non riguardo al provento di altre eventuali condotte illecite, estranee alla dichiarazione di responsabilità (ex plurimis: Sez. 4, n. 30861 del 13/07/2022, Buratto; Sez.3, n. 7074 del 23/01/2013, Rv.253768).  Può infatti procedersi alla confisca del denaro trovato in possesso del responsabile di detenzione di sostanza stupefacente “soltanto se è dimostrato un nesso di pertinenzialità fra questa e l’attività oggetto del capo di imputazione, mentre non sono confiscabili le somme che, in ipotesi, costituiscono il ricavato di precedenti diverse cessioni di droga e siano destinate a ulteriori acquisti della medesima sostanza perchè le stesse non possono qualificarsi come “strumento”, o quale “prodotto”, o “profitto” o “prezzo” del reato” (Cass. pen., sez. VI, 17 ottobre 2017, n. 55852; Cass. pen., sez. III, 23 ottobre 2014, n. 2444).  Venendo meno il nesso di pertinenzialità tra il reato ascritto all’imputato e la somma di danaro, la stessa non può essere confiscata con riferimento al reato contestato e la sentenza deve essere annullata, limitatamente alla disposta confisca, con rinvio al primo giudice per nuovo esame sul punto. Cass. pen. Sez. III, Sent., (ud. 21/03/2023) 02-05-2023, n. 18033

26 Mag

Ricettazione : Art. 648 e 648 bis cp  Differenze

Il delitto di riciclaggio si distingue da quello di ricettazione in relazione all’elemento materiale, che si connota per l’idoneità ad ostacolare l’identificazione della provenienza del bene e all’elemento soggettivo, costituito dal dolo generico di trasformazione della cosa per impedirne l’identificazione (Sez. 2, n. 30265 del 11/05/2017, Giamè Rv. 270302-01), anche tenendo conto, in relazione al caso di specie e alle circostanze di fatto sommariamente richiamate e non compiutamente e logicamente analizzate, della potenziale rilevanza della sostituzione delle targhe (Sez. 2, n. 39702 del 17/05/2018, Gallo; Rv. 273899-01), nonchè del trasferimento di un bene da un luogo ad un altro (Sez. 2, n. 23774 del 13/07/2020, Aatifi, Rv. 279586-01). Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 10/02/2023) 02-05-2023, n. 18256

26 Mag

Codice rosso : Art. 583 cp Sfregio Permanente

“In tema di lesioni personali, integra lo sfregio permanente qualsiasi nocumento che, senza determinare la più grave conseguenza della deformazione, importi un’apprezzabile alterazione delle linee dei volto che incida, sia pure in misura minima, sulla funzione estetico-fisiognomica dello stesso” – attraverso il cui mero richiamo ha inteso chiudere il cerchio sulla valutazione della fattispecie in esame; ciò, quindi, senza considerare tutte le implicazioni che la giurisprudenza di questa Corte più in generale richiede riguardo al tema in questione e soprattutto senza confrontarsi con tutte le emergenze processuali, ivi compresa la perizia; senza affrontare in definitiva una effettiva, compiuta, valutazione delle ripercussioni delle lesioni in termini di sfregio permanente; laddove la locuzione estrapolata dalla massima suindicata, a cui risulta in buona sostanza aggrappata la decisione – “un’apprezzabile alterazione delle linee del volto che incida, sia pure in misura minima, sulla funzione estetico-fisiognomica dello stesso” – non può risolversi in un’etichetta qualificatoria da adoperare per definire un fatto aggravato dallo sfregio permanete senza essersene prima approfonditi tutti gli aspetti, specifici, rilevanti ai fini di tale qualificazione, nel caso di specie del tutto pretermessi. Corte – Sez. 5, Sentenza n. 27564 del 21/09/2020, Rv. 279471 – 01 Cass. pen. Sez. V, Sent., (ud. 19/04/2023) 05-05-2023, n. 18894

26 Mag

Stalking : Art. 572 cp Maltrattamenti verso alunni

Il delitto di maltrattamenti non è un reato di evento, ma di condotta. Perchè esso si configuri, dunque, è sufficiente che il comportamento dell’agente sia idoneo sotto il profilo oggettivo a determinare nella vittima l’anzidetta condizione di sofferenza psico-fisica non semplicemente transitoria, ma non anche che tale stato emotivo concretamente si realizzi e si manifesti. Semmai così fosse, infatti, si finirebbe per conferire alla fattispecie una connotazione relativistica, in ragione della diversa sensibilità della vittima o del suo grado di resistenza psichica individuale: dato, quest’ultimo, tuttavia legato ad una serie di variabili non predeterminabili ed eterogenee (non soltanto, cioè, fisiche e psicologiche, ma anche sociali e culturali), che finirebbe per assegnare o meno penale rilevanza a condotte oggettivamente identiche, in tal modo inficiando la tassatività della disposizione incriminatrice, peraltro mediante l’introduzione di un elemento da essa non richiesto (in questo senso, in motivazione, Sez. 6, n. 809 del 17/10/2022, dep. 2023, P., Rv. 284107) Non può non essere suggestiva, a sostegno di quanto appena osservato, la diversa struttura normativa riservata dal legislatore, ad esempio, al “contiguo” delitto di atti persecutori (art. 612-bis, c.p.), questo sì costruito espressamente come reato di evento ed a forma vincolata (“chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno, in modo da…” determinare una serie di situazioni psicologiche o comportamentali specificamente definite).  Del resto, per quel che riguarda specificamente i maltrattamenti verso bambini di piccolissima età, costituisce espressione di una medesima lettura normativa, muovendo anch’essa dalla necessità e sufficienza di una condotta oggettivamente maltrattante, la giurisprudenza formatasi in tema di c.d. “violenza assistita”, secondo cui il reato si configura nei confronti dell’infante che assista alle condotte maltrattanti poste in essere in danno di altri componenti della famiglia, qualora esse siano idonee ad incidere sul suo equilibrio psico-fisico (Sez. 6, n. 27901 del 22/09/2020, S., Rv. 279620).  Avuto riguardo, dunque, alla specifica vicenda in rassegna, dev’essere affermato il principio per cui; “in presenza di condotte obiettivamente maltrattanti, perchè caratterizzate da violenza fisica o psichica, da eccessiva aggressività verbale o, comunque, da connotazione umiliante per la vittima, il reato si configura anche nel caso in cui quest’ultima, in ragione del suo insufficiente grado di maturità psichica, non le percepisca come lesive della sua personalità e, di conseguenza, non manifesti reazioni sintomatiche da stress post-traumatico”.  Cass. pen. Sez. VI, Sent., (ud. 08/03/2023) 17-05-2023, n. 21111

23 Mag

Penale : Art. 659 cp Disturbo del riposo delle persone

Deve essere in primo luogo puntualizzato che il reato in contestazione non risulta interessato dalle modifiche apportate all’art. 659 c.p. dal D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 che ne prevede che la procedibilità a querela di parte, salvo che il fatto abbia ad oggetto spettacoli, ritrovi o trattenimenti pubblici, ovvero sia commesso nei confronti di persona incapace, per età o per infermità: provenendo, invero, le emissioni sonore da un locale in cui si ascoltava musica, così come indicato già nell’imputazione, deve ritenersi che si verta nell’ambito dei “ritrovi”, accezione nella quale sono ricompresi nella terminologia corrente i luoghi pubblici o aperti alla frequentazione di una pluralità di persone non preventivamente determinate per intrattenersi in un comune divertimento o in una attività condivisa indipendentemente dalle modalità di svolgimento dell’incontro (cfr. in tal senso anche Sez. 1, sentenza n. 2124 del 19.12.2018 non mass.), onde il reato deve ritenersi procedibile di ufficio. Cass. pen. Sez. III, Sent., (ud. 25/01/2023) 10-05-2023, n. 19594

23 Mag

Penale : Art .727 cp  Detenzione di animali in cattive condizioni igieniche

Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 727 c.p., la detenzione di animali in condizioni produttive di gravi sofferenze consiste non solo in quella che può determinare un vero e proprio processo patologico nell’animale, ma anche in quella che produce meri patimenti (Sez. 3, n. 14734 del 08/02/2019, Capelloni, Rv. 275391 – 01), la cui nozione va ricavata attingendo al patrimonio di comune esperienza e conoscenza, per le specie più note, e, per le altre, alle acquisizioni delle scienze naturali (Sez. 3, n. 37859 del 4/6/2014, Rainoldi e altro, Rv. 260184; Sez. 3, n. 6829 del 17/12/2014 (dep. 2015), Garnero, Rv. 262529). Si è inoltre specificato che assumono rilievo non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psicofisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione (Sez. 7, n. 46560 del 10/7/2015, Francescangeli e altro, Rv. 265267), prendendo in considerazioni situazioni quali, ad esempio, la privazione di cibo, acqua e luce (Sez. 6, n. 17677 del 22/3/2016, 4 Borghesi, Rv. 267313) o il trasporto di bovini stipati in un furgone di piccole dimensioni e privo d’aria (Sez. 5, n. 15471 del 19/1/2018, PG. in proc. Galati e altro, Rv. 272851). Cass. pen. Sez. III, Sent., (ud. 24/03/2023) 12-05-2023, n. 20282

23 Mag

Penale : Art .385 cp Evasione

Nel reato di evasione dagli arresti domiciliari il dolo è generico e consiste nella consapevole violazione del divieto di lasciare il luogo di esecuzione della misura senza la prescritta autorizzazione, a nulla rilevando i motivi che hanno determinato la condotta dell’agente (Sez. 6, n. 10425 del 06/03/2012, Ghouila, Rv. 252288 relativa a fattispecie analoga a quella in esame in cui l’imputato si era allontanato dall’abitazione per dissapori con altri familiari conviventi, avvertendo le forze dell’ordine della sua intenzione).  In applicazione di tale principio, è stato, pertanto, ritenuto sussistente il reato di evasione anche in caso di volontario allontanamento dal luogo di restrizione domiciliare e di presentazione presso la stazione dei Carabinieri ancorchè per chiedere di essere ricondotto in carcere (Sez. 6, n. 36518 del 27/10/2020, Rodio, Rv. 280118).  Cass. pen. Sez. VI, Sent., (ud. 08/03/2023) 15-05-2023, n. 20632