Categoria: Polizia Giudiziaria

30 Ago

Polizia Giudiziaria: Art 672 cp Custodia di animali

«In tema di custodia di animali, l’obbligo sorge ogni volta che sussista una relazione di possesso o di semplice detenzione tra l’animale e una data persona, posto che l’art. 672 cod. pen. relaziona l’obbligo di non lasciare libero l’animale o di custodirlo con le debite cautele al possesso dell’animale, possesso da intendersi come detenzione anche solo materiale e di fatto senza che sia necessario che sussista una relazione di proprietà in senso civilistico. (Fattispecie in tema di responsabilità per lesioni colpose cagionate dal morso di un cane)» (Sez. 4, n. 599 del 16/12/1998, dep. 1999, la Rosa, Rv. 212404; in termini, Sez. 4, n. 34813 del 02/07/2010, Vallone, Rv. 248090) e «L’obbligo di custodia di un animale sorge ogni qualvolta sussista una relazione di semplice detenzione, anche solo materiale e di fatto tra l’animale e una data persona, non essendo necessario un rapporto di proprietà in senso civilistico. (Fattispecie in tema di responsabilità per lesioni colpose cagionate dal morso di un cane)» (Sez. 4, n. 51448 del 17/10/2017, Polito, Rv. 271329).

Sez. QUARTA PENALE, Sentenza n.34350 del 04/08/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:34350PEN), udienza del 25/05/2023, Presidente DI SALVO EMANUELE  Relatore CENCI DANIELE

23 Ago

Polizia Giudiziaria: Sono utilizzabili le dichiarazioni spontanee annotate sul verbale di  perquisizione o sequestro

 Come chiarito dalle Sezioni Unite di questa Corte regolatrice, le dichiarazioni spontanee rese dall’indagato alla p.g. o comunque da questa recepite sono pienamente utilizzabili nella fase delle indagini preliminari e, per ciò stesso, nel giudizio abbreviato (SU, 25.9.2008 n. 1150/09, Correnti, Rv. 241884). Si è invero osservato che la p.g., a norma dell’art. 357 c.p.p., comma 2, lett. b), deve redigere verbale, tra l’altro, degli atti non ripetibili compiuti e delle dichiarazioni spontanee ricevute dalla persona nei cui confronti vengono svolte indagini. Ma tale adempimento non comporta l’obbligo di redigere un autonomo verbale per ciascuna delle attività svolte, specialmente se in contestualità spazio-temporale, non essendo ciò prescritto da alcuna disposizione normativa. Con l’effetto, allora, che nell’ipotesi in cui vengano rese alla polizia giudiziaria, mentre procede a perquisizione od a sequestro, dichiarazioni spontanee processualmente rilevanti da parte dell’indagato, le stesse ben possono essere inserite nel verbale di perquisizione o di sequestro, senza che occorra redigere distinto ed autonomo verbale (cfr. ex plurimis: Sez. 1, 22.1.2009 n. 15563, Perrotta, Rv. 243734). Si è inoltre più volte ribadito, quale principio generale, che sono utilizzabili nel giudizio abbreviato le dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria, senza assistenza difensiva, dalla persona sottoposta alle indagini sul luogo e nell’immediatezza del fatto durante l’esecuzione di una perquisizione domiciliare : cfr. Sez. 4, n. 6962 del 14/11/2012,Rv. 254396 01; Sez. 5, n. 32015 del 15/03/2018 ,Rv. 273642 – Sez. 1 , n. 15197 del 08/11/2019, Rv. 279125 – 01; Sez. 3 -n. 9354 del 08/01/2020, Rv. 278639 – 01). 2.1. Alla luce di quanto esposto è di tutta evidenza, da un lato, che non sussiste nessun onere di redazione di un separato verbale e, dall’altro, che, se è ammessa l’utilizzabilità delle dichiarazioni spontanee rese senza la presenza del difensore, a maggior ragione potranno essere utilizzabili quelle verbalizzate alla presenza del difensore, nel pieno delle garanzie previste dalla legge, come è avvenuto nel caso di specie. Sez. QUARTA PENALE, Sentenza n.34356 del 04/08/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:34356PEN), udienza del 07/07/2023, Presidente DI SALVO EMANUELE  Relatore MICCICHE’ LOREDANA

23 Ago

Polizia Giudiziaria: Art. 337 e 81 cp Resistenza a più pubblici ufficiali concorso formale di reati

Secondo l’insegnamento di Sez. U. n. 40981 del 22/02/2018, Apolloni, Rv. 273771, in tema di resistenza a pubblico ufficiale, integra un concorso formale di reati, a norma dell’art. 81, comma primo, cod. pen., la condotta di chi, nel medesimo contesto fattuale, usa violenza o minaccia per opporsi a più pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio mentre compiono un atto del loro ufficio o servizio. Le citate Sezioni unite Apolloni, dopo aver precisato c:he il bene giuridico della fattispecie di cui all’art. 337 cod. pen. consiste nel regolare funzionamento della pubblica amministrazione, ritengono che quest’ultima vada intesa come organizzazione complessa, costituita sia dai beni materiali strumentali al raggiungimento delle finalità pubbliche, sia dalle persone che per essa agiscono. Ne desumono l’identificazione tra persona fisica incaricata dell’ufficio o del servizio e pubblica amministrazione. Argomentano che, costituendo il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio lo strumento della estrinsecazione della Pubblica Amministrazione nel mondo giuridico, l’interesse al buon funzionamento della pubblica amministrazione vada inteso in senso ampio, comprendendo anche la sicurezza e la libertà di determinazione e di azione degli organi pubblici, mediante la protezione delle persone fisiche che singolarmente o in collegio ne esercitano le funzioni o ne svolgono i servizi. Concludono, dunque, per la sussistenza di una pluralità di reati là dove l’azione si diriga verso più persone, con conseguente applicazione del regime di concorso formale dei reati. Sez. SESTA PENALE, Sentenza n.34519 del 04/08/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:34519PEN), udienza del 06/07/2023, Presidente DI STEFANO PIERLUIGI  Relatore DI GIOVINE OMBRETTA

5 Ago

Polizia Giudiziaria: Sorveglianza speciale violazione prescrizione di associarsi abitualmente con persone pregiudicate

Secondo l’orientamento della giurisprudenza di legittimità, il reato previsto dall’art. 75, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, che punisce la violazione della prescrizione prevista dall’art. 8, comma 4, dello stesso decreto – concernente il divieto, per la persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, di associarsi abitualmente con persone che abbiano subito condanne o siano sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza – implica l’abitualità o la serialità di tali comportamenti, essendo, conseguentemente, configurabile soltanto 2 J/- nel caso di plurimi e stabili contatti e frequentazioni con pregiudicati (Sez, 1, n. 14149 del 20/02/2020, Vurchio, Rv. 278942-01; Sez. 1, n. 53403 del 10/10/2017, ‘urlar°, Rv. 271902-01; Sez. 1, n. 27049 del 9/5/2017, Massimino, Rv. 270635- 01). Ai fini dell’integrazione della fattispecie, sono, quindi, necessarie «plurime condotte idonee, per intrinseca caratteristica oggettiva, a fondare una frequentazione ripetuta che, fondando il carattere dell’abitualità, possa indurre a ritenere realizzata la trasgressione rilevante penalmente, per effetto della lesione concreta del bene protetto» (Sez. 1, n. 27853 del 19/01/2021, Di Stefano, n.m.); di tal che deve escludersi che la violazione del divieto sia integrata da un unico episodio o, anche, da due soli contatti. Sez. PRIMA PENALE, Sentenza n.29970 del 11/07/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:29970PEN), udienza del 07/06/2023, Presidente SIANI VINCENZO  Relatore RENOLDI CARLO

5 Ago

Polizia Giudiziaria:  Sequestro Preventivo

E’ utile in primo luogo ribadire che, in tema di sequestro preventivo, non è necessario valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico della persona nei cui confronti è operato il sequestro, essendo sufficiente che sussista il “fumus commissi delitti”, vale a dire la astratta sussumibilità in una determinata ipotesi di reato del fatto contestato (cfr., Sez. 1, n. 18491 del 30/01/2018. Armeli, Rv. 273069 – 01; Sez. 2, n. 5656 del 28/01/2014, Zagarrio, Rv. 258279 – 01; Sez. 2, n. 2248 del 11/12/2013, Mirarchi, Rv. 260047 – 01). Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 20/06/2023) 12-07-2023, n. 30273

21 Lug

Polizia Giudiziaria: Art. 628 cp  Rapina impropria posizionare un  veicolo per intralciare  intervento FFPP

Integra il reato di rapina impropria la condotta dell’agente che, al fine di impossessarsi di quanto sottratto ovvero per conseguire l’impunità, impedisca alle forze dell’ordine – tramite la pregressa apposizione di automezzi in prossimità del luogo di commissione del fatto in numero e in posizione tale da ostacolare l’accesso di automezzi delle stesse forze dell’ordine – di intervenire prontamente, determinando un conseguente ritardo nell’esecuzione delle operazioni di polizia giudiziaria finalizzate all’identificazione e all’eventuale arresto in flagranza del reo nonchè al compimento delle operazioni di sopralluogo e degli altri atti di assicurazione della prova: in tal caso, la predetta condotta impeditiva, configura un’ipotesi di violenza alla persona, intesa come violenza impropria, avendo la stessa coartato la libertà di autodeterminazione degli appartenenti delle forze dell’ordine che, conseguentemente, per il semplice  ritardo imposto al loro intervento, sono stati costretti a fare, tollerare od omettere le azioni doverose di contrasto a cui erano tenuti”»

Sez. SECONDA PENALE, Sentenza n.29603 del 10/07/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:29603PEN), udienza del 30/03/2023, Presidente MESSINI D’AGOSTINI PIERO  Relatore SARACO ANTONIO

16 Lug

Polizia Giudiziaria: Art. 61 n. 2, 479 c.p. Falso ideologico per  relazione servizio con parziale rappresentazione dei fatti

Secondo la costante giurisprudenza di questa Corte di legittimità, infatti, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico la condotta del pubblico ufficiale che in una relazione di servizio fornisca una parziale rappresentazione dei fatti caduti sotto la sua diretta percezione, in quanto tale relazione costituisce atto pubblico e, ai fini dell’elemento soggettivo, è sufficiente il dolo generico, consistente nella rappresentazione e nella volontà dell’immutatio veri, mentre non è richiesto l’animus nocendí né l’animus decipiendi, con la conseguenza che il delitto sussiste sia quando la falsità sia compiuta senza l’intenzione di nuocere, sia quando la sua commissione sia accompagnata dalla convinzione di non produrre alcun danno (Sez. 5, n. 17929 del 20/01/2020, Belfanti, Rv. 279214; conf. Sez. 5, n. 6182 del 03/11/2010, dep. 2011, Conforti e al., Rv. 249701). Integra il reato di falso ideologico in atto pubblico la condotta del pubblico ufficiale che, formando una relazione di servizio, espone una parziale rappresentazione di quanto accaduto, tacendo dati la cui omissione, non irrilevante nell’economia dell’atto, produce il risultato di una documentazione incompleta e comunque contraria, anche se parzialmente, al vero (Sez. 5, n. 32951 del 21/05/2014, Saraniti, Rv. 261651). Sez. SESTA PENALE, Sentenza n.23252 del 26/05/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:23252PEN), udienza del 03/05/2023, Presidente DE AMICIS GAETANO  Relatore VILLONI ORLANDO

16 Lug

Polizia Giudiziaria: Art. 604 ter cp  Discriminazione Razziale

Il teste oculare afferma poi, che ….. aveva profferito all’indirizzo della parte lesa la frase “tornatene al tuo paese” durante l’aggressione e che era stato appunto A.A. a dire al fratello C.C. di andare a prendere il machete “per far vedere a questo negro chi comanda”. Quindi, secondo la ricostruzione recepita nei provvedimenti di merito, tutta la condotta violenta attuata trae origine dalla manifestata esigenza di dimostrare forza nei confronti della vittima per ragioni di tipo discriminatorio. Tale ricostruzione in fatto impone, dunque, dal punto di vista della qualificazione giuridica di reputare corretta la pronuncia della Corte territoriale nella parte in cui riconosce la sussistenza della contestata circostanza aggravante di cui all’art. 604-ter c.p.. La Corte d’appello richiama il costante indirizzo di legittimità (tra le altre, Sez. 5 n. 307 del 18/11/2020, dep. 2021, P., Rv. 280146; Sez. 5, n. 13530 del 08/02/2017, D’Amore, Rv. 269712; massime conformi, n. 49694 del 2009 Rv. 245828; n. 22570 del 2010, Rv. 247495; n. 43488 del 2015, Rv. 264825) al quale il Collegio intende dare continuità, che attribuisce rilievo anche al contesto nel quale l’azione di colloca. Secondo detto indirizzo, la circostanza aggravante prevista dall’art. 604-ter c.p. è configurabile non solo quando l’azione, per le sue intrinseche caratteristiche e per il contesto in cui si colloca, risulta intenzionalmente diretta a rendere percepibile all’esterno e a suscitare in altri analogo sentimento di odio e comunque a dar luogo, in futuro o nell’immediato, al concreto pericolo di comportamenti discriminatori, ma anche quando essa si rapporti, nell’accezione corrente, ad un pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola razza, non avendo rilievo la mozione soggettiva dell’agente (rv. 280146 relativa proprio a reato di lesioni personali in cui la vittima veniva apostrofata con l’epiteto “negro di merda”). Cass. pen. Sez. I, Sent., (ud. 03/02/2023) 23-06-2023, n. 27530

4 Lug

Polizia Giudiziaria: Art. 628 cp  Rapina impropria consumata

Si configura una rapina impropria consumata (e non soltanto tentata) quando l’agente, dopo aver compiuto la sottrazione della cosa mobile altrui e – se del caso, ma non necessariamente – l’impossessamento, adoperi violenza o minaccia per assicurare a sé o ad altri il possesso della res o l’impunità (Sez. 2, n. 15584 del 12/02/2021, Bevilacqua, Rv. 281117; Sez. 2, in. 11135 del 22/02/2017, Tagaswill, Rv. 269858). Sez. SECONDA PENALE, Sentenza n.24491 del 07/06/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:24491PEN), udienza del 19/04/2023, Presidente RAGO GEPPINO  Relatore LEOPIZZI ALESSANDRO

26 Giu

Polizia Giudiziaria: Art. 14 TU Stranieri giustificato motivo

«in tema di disciplina penale dell’immigrazione, costituisce giustificato motivo idoneo a escludere la configurabilità del reato di inosservanza all’ordine del questore di lasciare il territorio dello Stato, l’inadempimento conseguente o alle condizioni di assoluta impossidenza dello straniero, il quale non possa recarsi nel termine alla frontiera, né acquistare il biglietto di viaggio, ovvero al mancato rilascio da parte della competente autorità diplomatica o consolare dei documenti necessari, peraltro sollecitamente richiesti dallo straniero stesso». Si è precisato che «la sussistenza del giustificato motivo per il quale lo straniero si è trattenuto nel territorio dello Stato in violazione dell’ordine impartito dal questore di allontanarsene entro cinque giorni ai sensi dell’art. 14-ter d.lgs. 25 luglio 1998 n. 286 deve essere valutata con riguardo a situazioni ostative – l’onere della cui prova grava sull’interessato – incidenti sulla sua stessa possibilità, oggettiva o soggettiva, di ottemperarvi, escludendola ovvero rendendola difficoltosa, non anche con riferimento ad esigenze che riflettono la condizione tipica del migrante clandestino, come la mancanza di un lavoro regolare ovvero la provenienza di mezzi economici da attività non regolari o non stabili» (Cass. Sez. 1 n. 37813 del 27/4/2016, El Kadri, Rv. 268101; Sez. 1 n. 9929 del 11/2/2021, Ahmetaj Lisander, Rv. 280679); Sez. SETTIMA PENALE, Ordinanza n.20327 del 12/05/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:20327PEN), udienza del 09/03/2023, Presidente FIORDALISI DOMENICO  Relatore TOSCANI EVA