Categoria: Polizia Giudiziaria

19 Dic

Polizia Giudiziaria: Messaggistica Whatsapp

(sulla natura documentale della messaggistica WhatsApp, sez. 6, n. 22417 del 16/3/2022, Sgromo, Rv. 283319-01, in cui si è chiarito, in tema di mezzi di prova, che i messaggi “whatsapp” e gli sms conservati nella memoria di un telefono cellulare hanno natura di documenti ai sensi dell’art. 234 cod. proc. pen., sicché è legittima la loro acquisizione mediante mera riproduzione fotografica, non trovando applicazione né la disciplina delle intercettazioni, né quella relativa all’acquisizione di corrispondenza di cui all’art. 254 cod. proc. pen.; sez. 5, n. 1822 del 21/11/2017, dep. 2018, Parodi, Rv. 272319-01; sez. 3, n. 8332 del 6/11/2019, R., Rv. 278635-01; sez. 5, n. 12062 del 5/2/2021, Di Calogero, Rv. 280758-01); Sez. SETTIMA PENALE, Ordinanza n.49864 del 14/12/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:49864PEN), udienza del 09/11/2023, Presidente DI SALVO EMANUELE  Relatore CAPPELLO GABRIELLA

16 Dic

Polizia Giudiziaria: Art. 635 cp Procedibilità d’ufficio

Pertanto, risulta chiaramente che, a seguito della citata novella legislativa: a) il delitto di danneggiamento è procedibile a querela della persona offesa solo «[n]ei casi previsti dal primo comma» dell’art. 635 cod. pen., con l’eccezione di quelli tra tali casi in cui il fatto sia commesso in occasione del delitto previsto dall’art. 331 cod. pen. (interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità) o in cui la persona offesa sia incapace per età o per infermità; b) di conseguenza, nei casi di cui al secondo e al terzo comma dell’art. 6:35 cod. pen., il danneggiamento è procedibile d’ufficio.Poiché tra i casi previsti dal secondo comma dell’art. 635 cod. pen. in cui il danneggiamento, come si è detto, è procedibile d’ufficio è compreso il caso del danneggiamento «delle cose indicate nel numero 7) dell’articolo 625» cod. pen., e poiché tra queste ultime cose, indicate in tale n. 7), sono a loro volta comprese le cose «esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede», ne discende che, col ritenere che, per il danneggiamento di tali cose, non si debba ormai procedere d’ufficio ma a querela di parte, il Tribunale di Bergamo ha violato l’art. 635, secondo e quinto comma„ cod. pen. 2. Sez. SECONDA PENALE, Sentenza n.48284 del 04/12/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:48284PEN), udienza del 24/10/2023, Presidente BELTRANI SERGIO  Relatore NICASTRO GIUSEPPE

16 Dic

Polizia Giudiziaria: Riconoscimento del reo da parte della pg mediante sistemi videosorveglianza

Si è applicato, quindi, correttamente, il principio stabile affermato dalla giurisprudenza di legittimità, da ultimo in Sez. 5, n. 23090 del 10/7/2020, Signorelli, Rv. 279437: l’individuazione, personale o fotografica, di un soggetto, compiuta nel corso delle indagini preliminari, costituisce una manifestazione riproduttiva di una percezione visiva e rappresenta una specie del più generale concetto di dichiarazione, sicchè la sua forza probatoria non discende dalle modalità formali del riconoscimento bensì dal valore della dichiarazione confermativa, alla stessa stregua della deposizione testimoniale, e non dalle formalità di assunzione previste dall’art. 213 cod. proc. pen. per la ricognizione personale, utili ai fini della efficacia dimostral:iva secondo il libero apprezzamento del giudice Sez. SETTIMA PENALE, Ordinanza n.47568 del 28/11/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:47568PEN), udienza del 18/10/2023, Presidente MICCOLI GRAZIA ROSA ANNA  Relatore BRANCACCIO MATILDE

11 Dic

Polizia Giudiziaria: Art. 14 TU Stranieri giustificato motivo

L’insussistenza di un giustificato motivo, in relazione alla mancata ottemperanza all’ordine di allontanamento dal territorio nazionale. L’assenza di giustificato motivo, quindi, concorre a tratteggiare la tipicità del modello legale, assumendo la veste di elemento costitutivo della fattispecie incriminatrice (Sez. 1, n. 35707 del 14/06/2019, Aibangbee, Rv. 276810-01; Sez. 1, n. 55 dell’01/12/2010, Vucitrna, Rv. 249494). Deve, inoltre, rilevarsi che il carattere aperto della clausola dell’art. 14, comma 5 -quater, T .U. imm. si giustifica con l’impossibilità di elencare – prioritariamente e nel dettaglio – tutte le situazioni astrattamente in grado di giustificare l’inosservanza del precetto ed è comunque ossequiosa del principio di tassatività, restandone escluse le ipotesi di inesigibilità dell’allontanamento (Sez. 1, n. 30012 del 13/07/2021, Diame, non mass.). Occorre, pertanto, che ricorrano «situazioni ostative di particolare rilevanza, che devono emergere nel caso concreto, incidendo sulla stessa possibilità, soggettiva e oggettiva, di adempiere all’intimazione, escludendola ovvero rendendola estremamente difficoltosa» (Sez. 1, n. 3959 del 13/07/2015, Ech Charrady, Rv. 264936). 2.1. La giurisprudenza di legittimità, sul punto, ha anche precisato quanto segue: «In tema di immigrazione clandestina, la sussistenza del giustificato motivo idoneo ad escludere la configurabilità del reato di inosservanza dell’ordine del Questore di lasciare il territorio dello Stato, deve essere valutata con riguardo a situazioni ostative – della cui allegazione è onerato l’interessato – incidenti sulla possibilità, oggettiva o soggettiva, di ottemperarvi, non essendo sufficiente la considerazione del mero disagio socio- economico, di regola ricollegabile alla condizione tipica del migrante clandestino» (Sez. 1, n. 44567 del 03/11/2021, Sulayman, Rv. 282216). Sez. PRIMA PENALE, Sentenza n.48095 del 04/12/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:48095PEN), udienza del 06/10/2023, Presidente CASA FILIPPO  Relatore LANNA ANGELO VALERIO

2 Dic

Polizia Giudiziaria: Art. 337 cp Resistenza a pubblico ufficiale

La giurisprudenza di questa Corte ha, infatti, precisato che in tema di resistenza a pubblico ufficiale, l’inciso “mentre compie l’atto del suo ufficio” presuppone una contemporaneità tra la resistenza e l’atto che non si esaurisce nell’istante in cui quest’ultimo si perfeziona, ma ricomprende necessariamente anche le fasi immediatamente precedenti e successive, purché direttamente funzionali alla completezza dello stesso (Sez. 6, n. 13465 del 23/02/2023, Bouzidy, Rv. 284574).Ne consegue che integra il reato di cui all’art. 337 cod. pen. qualsiasi condotta, di carattere minatorio e/o violento, che si traduca in un atteggiamento – anche implicito, purché percepibile “ex adverso” – volto ad impedire, intralciare o compromettere, anche solo parzialmente e temporaneamente, la regolarità del compimento dell’atto di ufficio o di servizio da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio qualora sussista un collegamento tra le attività o fasi in cui si svolge l’attività di ufficio. Sez. SESTA PENALE, Sentenza n.45695 del 13/11/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:45695PEN), udienza del 19/10/2023, Presidente DE AMICIS GAETANO  Relatore GIORDANO EMILIA ANNA

23 Nov

Polizia Giudiziaria: Art. 640 cp  Truffa on line competenza territoriale

«in tema di truffa, se il profitto è conseguito mediante un bonifico bancario, il reato si consuma con l’accreditamento della somma di denaro sul conto corrente del destinatario; ne consegue che, ai fini della determinazione della competenza per territorio, occorre fare riferimento all’istituto bancario del luogo in cui il destinatario del bonifico ha aperto il conto corrente» (Sez. F, n. 37400 del :30/08/2016, F., Rv. 268011). Si tratta di orientamento uniforme rispetto al quale non si segnalano difformità sostanziali, atteso che il diverso principio (affermato, fra l’altro, da Sez. 1, n. 52003 del 22/11/2019, Ciccarelli, Rv. 277861) relativo alla individuazione del luogo di consumazione del delitto di truffa effettuata mediante ricarica di carta Postepay è strettamente consequenziale all’utilizzo di tale strumento, che determina una modalità di acquisizione del profitto diversa rispetto a quella propria del bonifico bancario Sez. PRIMA PENALE, Sentenza n.46355 del 16/11/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:46355PEN), udienza del 22/09/2023, Presidente ROCCHI GIACOMO  Relatore POSCIA GIORGIO

23 Nov

Polizia Giudiziaria: Art. 337 e 341 bis cp   L’oltraggio non è assorbito dalla resistenza a p.u.

L’ormai consolidata giurisprudenza di legittimità, ha osservato che il reato di oltraggio, previsto dall’art. 341-bis cod.pen., non è assorbito, bensì concorre con il delitto di resistenza a pubblico ufficiale, anche qualora la condotta offensiva sia finalizzata allo scopo di opporsi all’azione del pubblico ufficiale, in quanto la condotta ingiuriosa non è elemento costitutivo del reato previsto dall’art. 337 cod. pen. (Sez. 6, n. 39980 del 17/05/2018, Petrenko, Rv. 273769). Questa Corte di cassazione ha osservato, invero, (Sez. 6, n. 34951 del 26/06/2018, Muoio, non massimata) come i due reati presentino una struttura diversa e, sotto altro profilo, tutelano beni giuridici differenti, con conseguente irrilevanza del fatto che gli stessi possano coincidere o, addirittura, coesistere, come avvenuto nella vicenda in esame.  Il bene tutelato dall’art. 337 cod. pen. è rappresentato dalla sicurezza e dalla libertà di azione del pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio nel compimento di individuati atti del proprio pubblico ufficio o servizio; il reato di oltraggio (quale reintrodotto, dopo anteriore abrogazione, dalla legge n. 94 del 2009) tutela certamente anche l’onorabilità e il prestigio individuali (immagine esterna) del pubblico ufficiale che compie attività d’istituto. Sotto altro profilo, l’offesa rivolta nei confronti del pubblico ufficiale non rientra tra gli elementi strutturali ricompresi nella fattispecie di resistenza a pubblico ufficiale, con conseguente impossibilità che detta azione possa ritenersi assorbita nella fattispecie di cui all’art. 337 cod. pen. in ragione della mera sovrapposizione di plurime condotte costituenti differenti reati (cfr.: Sez. 5, n. 49478 del 09/10/2013, Mereu, Rv. 257830; Sez. 6, n. 36367 del 06/06/2013, Lorusso, Rv. 257100). La differente consistenza delle varie condotte ricomprese strutturalmente nella resistenza a pubblico ufficiale e nell’oltraggio, emerge palese anche dal venir meno dell’aggravante della commissione del fatto realizzato con violenza o “minaccia”, prevista nel previgente oltraggio ex art. 341, terzo comma, cod. pen.; la eliminazione di una concreta modalità di realizzazione della fattispecie prevista dall’attuale art. 341-bis cod. pen. rende palese l’autonomia attuativa del reato di resistenza, rispetto a coeve, ma non sovrapponibili, frasi offensive rivolte al pubblico ufficiale (arg. ex Sez. 6, n. 24630 del 15/05/2012, Fiorillo, Rv. 253108). Sez. SESTA PENALE, Sentenza n.46020 del 15/11/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:46020PEN), udienza del 26/10/2023, Presidente DI STEFANO PIERLUIGI  Relatore COSTANTINI ANTONIO

20 Nov

Polizia Giudiziaria: Art. 385 cp Evasione

La costante giurisprudenza di questa Corte qualifica il delitto di evasione come reato istantaneo ad effetti permanenti da intendersi cioè consumato nel momento in cui l’agente si allontana, senza giustificato motivo, dall’abitazione o dal luogo in cui si trovi agli arresti o in espiazione pena. Ne consegue che il delitto si protrae fino al momento in cui l’autore torna in quel luogo, tanto da ripristinare effettivamente i controlli da parte delle forze di polizia o abbia consentito la sua sottoposizione ad essi, nucleo della fattispecie (Sez. 6, n. 27900 del 22/09/2020, Harfachi, Rv.279676). Il rientro temporaneo ed occasionale nell’abitazione in cui l’autore è tenuto dall’autorità giudiziaria, determinato da esigenze contingenti ed estemporanea, non interrompe l’effetto permanente della precedente evasione. Perché sia configurabile una nuova condotta illecita è necessario che l’evaso torni nel luogo fissato per l’esecuzione della misura cautelare o dell’espiazione pena in modo da ripristinare nuovamente la sottoposizione agli accertamenti da parte delle autorità. Sez. SESTA PENALE, Sentenza n.45510 del 10/11/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:45510PEN), udienza del 26/10/2023, Presidente DI STEFANO PIERLUIGI  Relatore DI NICOLA TRAVAGLINI PAOLA

20 Nov

Polizia Giudiziaria: Art. 116 cp Concorso anomalo nel reato

In tema di concorso anomalo ex art. 116 cod. pen., l’agente risponde della porzione di condotta “voluta” a titolo di dolo e del reato più grave ove vi sia «un nesso, non solo causale ma anche psicologico, tra la condotta del soggetto che ha voluto soltanto il reato meno grave e l’evento diverso, che si identifica con il coefficiente della colpa in concreto» (Sez. 5, n. 306 del 18/11/2020, dep. 2021, Tasca, Rv. 280489), Sez. QUINTA PENALE, Sentenza n.45503 del 10/11/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:45503PEN), udienza del 17/10/2023, Presidente ZAZA CARLO  Relatore BORRELLI PAOLA

9 Nov

Polizia Giudiziaria: Art. 625 cp Destrezza

Come insegnano le Sezioni Unite sopra richiamate, la destrezza, infatti, non deve necessariamente avere una connotazione puramente fisica, ma può assumere anche solo una dimensione psicologica; non è richiesta un’abilità eccezionale o straordinaria, ma semplicemente l’idoneità della stessa a evitare o attenuare la vigilanza della persona offesa e la capacità di minorarne ed attenuarne la difesa del patrimonio. Osservano sempre le Sezioni Unite che «L’analisi delle situazioni concrete, L.] fa emergere che la capacità operativa, tale da integrare la destrezza, è stata riconosciuta in condotte tipicamente improvvise e repentine, come nel comportamento chiamato per prassi borseggio, nel quale l’agente riesce con gesto rapido ed accorto a porre in essere tutte le cautele necessarie per evitare che la persona offesa si renda conto dell’asportazione in atto dalla sua persona o dai suoi accessori (Sez. 2, n. 946 del 16/04/1969, Reibaldi, Rv. 112022; Sez. 2, n. 6728 del 17/03/1975, Principessa, Rv. 130813), ma anche quando la modalità esecutiva sia astuta, avveduta e circospetta, presenti un connotato più psicologico che fisico, sempre che sia in grado in astratto di superare il controllo e la vigilanza esercitata dalla persona offesa (Sez. 2, n. 6027 del 23/01/1974, Cardini, Rv. 127987).Sez. QUINTA PENALE, Sentenza n.41711 del 13/10/2023 (ECLI:IT:CASS:2023:41711PEN), udienza del 03/07/2023, Presidente CATENA ROSSELLA  Relatore MAURO ANNA