Stalking : Art. 282 ter cpp

17 Apr

Stalking : Art. 282 ter cpp

In tema di misure cautelari personali disposte per il reato di atti persecutori, quando la condotta si connoti per una persistente ricerca di avvicinamento alla vittima, è legittimo il provvedimento che, ex art. 282-ter c.p.p., obblighi il destinatario della misura a mantenere una certa distanza dalla persona offesa (Sez. 5, n. 18139 del 26/03/2018, B., Rv. 273173 – 01). La ratio della norma va individuata nella tensione verso la più completa tutela del diritto della persona offesa di poter esplicare la propria personalità e la propria vita di relazione in condizioni di assoluta sicurezza (Sez. 6, n. 2242 del 17/12/2020, dep. 2021, F. Rv. 280588 – 01). Cass. pen. Sez. V, Sent., (ud. 17/11/2022) 13-03-2023, n. 10680

17 Apr

Ambiente: Reati Edilizi 

Tramezzature nell’immobile per ricavare più stanze: lavori legittimi anche senza permesso di costruire  a patto che non vi sia alcun mutamento della volumetria complessiva o dell’originaria destinazione d’uso dell’immobile. Cass. pen., sez III, ud. 21 dicembre 2022 (dep. 11 aprile 2023), n. 14964

17 Apr

Penale : Ingiuria e non diffamazione offendere via chat

In tema di ingiuria, integra il delitto di ingiuria aggravata dalla presenza di più persone e non il delitto di diffamazione la condotta di chi pronunzi espressioni offensive mediante comunicazioni telematiche dirette alla persona offesa attraverso una video chat, alla presenza di altre persone invitate nella chat, in condizione di interloquire con l’offensore (Sez. 5, n. 10905 del 25/02/2020, Sala, Rv. 278742, relativa a fattispecie in tema di “chat” vocale sulla piattaforma “Google Hangouts”). Cassazione Penale Terza sezione nr 15261/2023

11 Apr

Codice rosso : Art. 609 BIS cp  Mancata conoscenza dell’eta’ della minore

Il fatto tipico scusante previsto in relazione all’ignoranza inevitabile circa l’età della persona offesa è “configurabile solo se emerga che nessun rimprovero, neppure di semplice leggerezza, possa essere rivolto all’agente, per avere egli fatto tutto il possibile al fine di uniformarsi ai suoi doveri di attenzione, di conoscenza, di informazione e di controllo, attenendosi a uno standard di diligenza direttamente proporzionale alla rilevanza dell’interesse per il libero sviluppo psicofisico dei minori” (Sez. 3, n. 29640 del 14/03/2018, non massimata; n. 3651 del 10/12/2013, dep. 2014, Rv. 259089), nonchè della stessa Corte Costituzionale (sentenza n. 322 del 24.7.2007), la quale, nel ribadire il principio, ha ulteriormente precisato che “qualora gli strumenti conoscitivi e di apprezzamento di cui il soggetto dispone lascino residuare il dubbio circa l’effettiva età del partner, detto soggetto al fine di non incorrere in responsabilità penali, deve necessariamente astenersi dal rapporto sessuale: giacchè operare in situazioni di dubbio circa un elemento costitutivo dell’illecito (o un presupposto del fatto) -lungi dall’integrare una ipotesi di ignoranza inevitabile – equivale ad un atteggiamento psicologico di colpa, se non addirittura di dolo eventuale”. Il ricorso non si confronta puntualmente nè con il contenuto del provvedimento impugnato nè con la citata, univoca, sedimentata giurisprudenza.Cass. pen. Sez. III, Sent., (ud. 22/02/2023) 10-03-2023, n. 10151

11 Apr

Penale : Art. 633 cp  Invasione di terreni o edifici

La condotta tipica del reato di invasione di terreni o edifici consiste nell’introduzione dall’esterno in un fondo o in un immobile altrui di cui non si abbia il possesso o la detenzione, atteso che la norma di cui all’art. 633 c.p. non è posta a tutela di un diritto, bensì di una situazione di fatto, dovendosi escludere il reato ogni qualvolta l’autore sia entrato legittimamente in possesso del bene (Sez. 2, n. 40571 del 21/05/2013, Pispicia, Rv. 257328; Sez. 2, n. 51754 del 03/12/2013, Papasidero, Rv. 258063). Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 25/01/2023) 13-03-2023, n. 10534

11 Apr

Penale : Art 649  cp Causa di non punibilità

L’esimente di cui all’art. 649 c.p., come correttamente evidenziato dai giudici di merito, si applica anche al reato di tentata estorsione purchè questo non sia commesso con violenza sulle persone (cfr. Sez. 2, n. 53631 del 17/11/2016, Giglio, Rv. 268712 – 01; Sez. 2, n. 5504 del 22/10/2013, dep. 2014, Piras, Rv. 258198 – 01).  In una corretta prospettiva interpretativa, d’altro canto, la violenza sulle cose che non sia in concreto diretta nei confronti della persona offesa rappresenta una modalità di commissione della minaccia e non esclude pertanto l’operatività della citata causa di esclusione della punibilità (cfr. Sez. 2, n. 33614 del 13/10/2020, P., Rv. 280234 – 01).   I giudici di merito hanno escluso la sussistenza della esimente invocata ritenendo che la condotta dell’imputato, caratterizzata dal lancio in una occasione di una grossa pietra che ha provocato la rottura di una finestra dell’abitazione all’interno della quale si trovavano la nonna e la sorella, costituisse atto di violenza nei confronti delle persone. Tale conclusione, proprio in virtù della ricostruzione contenuta nella sentenza impugnata, non risulta corretta. Dalla motivazione del provvedimento, infatti, risulta che il ricorrente si è limitato a indirizzare la propria violenza sulle cose, il portone dell’abitazione e una finestra, senza in alcun modo attingere una delle due donne. Condotta questa che, se pure senza dubbio diretta a minacciare e intimidire le persone offese, non è qualificabile come un atto di violenza diretto alla persona tale da escludere l’applicazione dell’esimente. Nè sul punto, d’altro canto, può assumere rilievo la considerazione contenuta nella sentenza, secondo la quale l’azione avrebbe comunque creato un pericolo all’incolumità della nonna che era all’interno dell’abitazione, seppure in una stanza diversa da quella la cui finestra è stata attinta dalla pietra, ciò in quanto la violenza deve essere direttamente indirizzata nei confronti della persona, nulla potendo rilevare l’esistenza di un pericolo solo potenziale e astratto che dalla violenza sulla cosa possa derivare un danno alla persona, che peraltro nel caso di specie non si è nè avrebbe potuto verificarsi. . Il riconoscimento della causa di non punibilità di cui all’art. 649 c.p. quanto al reato di cui al capo 2), la tentata estorsione in danno della sorella e della nonna, impone l’annullamento della sentenza impugnata sul punto e l’eliminazione della pena di mesi otto ed Euro quattrocento di multa applicata in continuazione per tale reato.  Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 01/12/2022) 09-03-2023, n. 10031

11 Apr

Furto : Art 624 bis cp  Furto in abitazione disabitata

Ai fini della configurabilità del delitto di cui all’art. 624-bis c.p., non è consentito attribuire rilievo alla mancanza di attualità dell’uso domestico dell’immobile in cui è stato commesso il furto (ex multis Sez. 4, Sentenza n. 27678 del 23/06/2022, Russo, Rv. 283421). In tal senso si è in particolare sottolineato che integra la nozione di privata dimora l’immobile che, seppure non abitato ed in cattivo stato di manutenzione, non sia abbandonato (ex multis Sez. 4, Sentenza n. 1782 del 18/12/2018, dep. 2019, Meloni, Rv. 275073). E’ dunque irrilevante che fattori esterni indipendenti dalla volontà del titolare dell’immobile impediscano nell’attualità la sua utilizzazione, mentre la costante presenza, nel caso di specie, al suo interno degli arredi è stata correttamente interpretata dai giudici del merito come il sintomo dell’intenzione del proprietario di conservare uno stabile rapporto con il bene nell’attesa – o anche solo nella speranza di poterlo nuovamente abitare.

Cass. pen. Sez. V, Sent., (ud. 05/12/2022) 07-03-2023, n. 9631

11 Apr

Stalking : Art. 572 cp Maltrattamenti in famiglia

Va altresì ribadito che il dolo del delitto di maltrattamenti in famiglia non richiede la sussistenza di uno specifico programma criminoso verso il quale sia finalizzata, fin dalla rappresentazione iniziale, la serie di condotte tale da cagionare le abituali sofferenze fisiche o morali alla vittima, essendo invece sufficiente la sola consapevolezza dell’autore del reato di persistere in un’attività vessatoria, già avvenuta in precedenza, idonea a ledere la personalità della vittima stessa (Sez. 1, n. 13013 del 28/01/2020, O., Rv. 279326; Sez. 3, n. 1508 del 16/10/2018, dep. 2019, C., Rv. 274371; Sez. 6, n. 15146 del 19/03/2014, D’A., Rv. 259677).  Inoltre, affinchè sia integrato il delitto previsto dall’art. 572 c.p., non è necessario che gli atti vessatori vengano posti in essere per un tempo prolungato, essendo sufficiente la loro ripetizione, anche se in un limitato contesto temporale, e non rilevando neppure, data la natura abituale del reato, che durante lo stesso siano riscontrabili nella condotta dell’agente periodi di normalità e di accordo con il soggetto passivo (cfr., ad es., Sez. 3, n. 10378 del 08/01/2020, M., non mass. sul punto nonchè Sez. 3, n. 6724 del 22/11/2017, dep. 2018, D. L, Rv. 272452).  Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 03/02/2023) 16-03-2023, n. 11290

3 Apr

Penale : Art. 633 cp  Invasione edifici pubblici procedibilità d’ufficio

Ai fini della perseguibilità di ufficio del delitto di invasione di terreni o edifici, devono considerarsi “pubblici” – secondo la nozione che si ricava dagli art. 822 e ss. c.c., mutuata dal legislatore penale – i beni appartenenti a qualsiasi titolo allo Stato o ad un ente pubblico, e quindi non solo i beni demaniali ma anche quelli facenti parte del patrimonio disponibile o indisponibile degli enti predetti, e “destinati ad uso pubblico” quelli che appartengono a privati e detta destinazione abbiano concretamente avuto).

Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 25/01/2023) 13-03-2023, n. 10534

3 Apr

Codice della Strada: Il proprietario deve sempre sapere a chi affida il veicolo

Si richiama in proposito l’orientamento consolidato di questa Corte, che individua la ratio della disposizione sanzionatoria di cui si discute nel principio che il proprietario del veicolo, in quanto responsabile della sua circolazione, nei confronti delle pubbliche amministrazioni non meno che dei terzi, è tenuto sempre a conoscere l’identità dei soggetti ai quali ne affida la conduzione e, di conseguenza, a comunicarla all’autorità amministrativa che gliene faccia legittima richiesta per contestare un’infrazione amministrativa, rispondendo, per l’inosservanza di tale dovere di collaborazione, a titolo di colpa per negligente osservanza del dovere di vigilanza su tale affidamento ( Cass. n. 13748 del 2007; Cass. n. 12842 del 2009; Cass. n.29593 del 2017 ).

Corte cassazione seconda sezione Numero registro generale 5883/2020 2. Numero sezionale 2144/2022 -o Numero di raccolta generale 8882/2023 O Data pubblicazione 29.03.2023